Sogno di una notte di mezza estate

Atto 1

Nel primo atto di Sogno di una notte di mezza estate, Shakespeare introduce i protagonisti e il contesto della commedia, ambientata ad Atene. Egeo, un cittadino ateniese, si rivolge al duca Teseo per un problema familiare: sua figlia Ermia si rifiuta di sposare Demetrio, l’uomo che lui ha scelto per lei. Ermia, infatti, è innamorata di Lisandro e vorrebbe sposare lui, mentre sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Secondo la legge ateniese, se Ermia disobbedisce al padre, rischia di essere condannata a morte o costretta a entrare in convento. Teseo concede a Ermia del tempo per decidere, ma alla fine dovrà obbedire alla legge. Lisandro allora propone a Ermia di scappare insieme fuori città, dove le leggi di Atene non hanno valore. I due amanti decidono di incontrarsi di notte nel bosco per fuggire. Elena, che desidera riavere l'amore di Demetrio, scopre i loro piani e decide di raccontarli a Demetrio nella speranza di riconquistare la sua attenzione. Intanto, in un’altra scena, un gruppo di artigiani ateniesi si prepara a mettere in scena una commedia per il matrimonio del duca Teseo con Ippolita. Tra loro, il volenteroso, ma poco capace, Nick Bottom si offre di interpretare più ruoli, suscitando divertimento tra i suoi compagni. Questi personaggi, tra cui Bottom, Quince e altri, sono goffi e comici, aggiungendo una vena leggera alla scena. L’atto termina quindi con due trame che si intrecceranno: quella degli amanti che si incontrano nel bosco e quella degli artigiani che si preparano per la rappresentazione.

Atto 2

L'atto II del Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare si apre nel bosco magico dove gli spiriti e creature fatate si muovono liberamente. Qui viene introdotto Puck, il servitore e giullare del re degli elfi Oberon. In questa sezione, il dramma principale si sviluppa attorno a due filoni intrecciati: la disputa tra Oberon e la regina delle fate Titania, e la confusione sentimentale tra i giovani ateniesi. La disputa tra Oberon e Titania Oberon e Titania sono in lite per un ragazzo mortale che Titania ha accolto come suo protetto, figlio di una sua amica mortale defunta. Oberon vuole il ragazzo come servitore, ma Titania si rifiuta di cederlo. Oberon, offeso e desideroso di vendetta, ordina a Puck di trovare il fiore magico chiamato "love-in-idleness" (viola del pensiero), il cui succo versato sugli occhi di una persona addormentata la farà innamorare della prima creatura che vede al risveglio. Oberon spera di usare questo incantesimo su Titania, così da distrarla e poter prendere il ragazzo per sé. La confusione amorosa tra i giovani Nella stessa notte, arrivano nel bosco anche i quattro giovani amanti: Ermia e Lisandro fuggono insieme per sfuggire al destino che li separa imposto dal padre di Ermia, mentre Demetrio, che è stato respinto da Ermia, è seguito a sua volta da Elena, che invece è innamorata di lui. Oberon, notando la sofferenza di Elena, decide di intervenire per aiutarla. Ordina a Puck di usare il fiore magico anche su Demetrio, così da fargli ricambiare l'amore di Elena. La confusione cresce Puck, però, per errore, mette il succo sugli occhi di Lisandro invece di Demetrio. Quando Lisandro si risveglia, vede Elena e s'innamora immediatamente di lei, dimenticando Ermia. Questo crea un grande scompiglio tra i quattro amanti: Elena è confusa e infastidita dal cambiamento improvviso di Lisandro, mentre Ermia non comprende il motivo dell'improvviso disinteresse del suo amato. L'atto si conclude con una crescente confusione e disarmonia, sia tra le fate sia tra gli amanti, generando un'atmosfera surreale e sognante nel bosco. Oberon, inconsapevole degli errori di Puck, spera di poter risolvere la situazione, mentre Puck si gode il caos che ha provocato.

Atto 3

la prima scena dell'atto 3 inizia con la compagnia teatrale composta dagli artigiani Quince, Snug, Bottom, Flute, Snout e Starveling che decidono di posizionarsi in uno spiazzo d'erba per ripassare un'opera teatrale, senza saperlo nelle vicinanze della dormiente Titania. puck

Atto 4

L'atto IV si apre con Oberon, re delle fate, che osserva Titania, la regina delle fate, addormentata accanto a Bottom, il tessitore che ha la testa di asino a causa di un incantesimo di Puck. Oberon ha ottenuto la vendetta che desiderava per uno screzio con Titania e ora decide di annullare l’incantesimo, facendo in modo che la regina dimentichi l'innamoramento per Bottom. Titania si sveglia, confusa per il suo strano sogno. Oberon e Titania si riconciliano e lasciano la scena insieme. Nel frattempo, anche Puck elimina l’incantesimo che aveva posto su Bottom, riportandolo alla normalità. Intanto, al mattino, i quattro giovani ateniesi - Ermia, Lisandro, Elena e Demetrio - vengono trovati dal duca Teseo e dalla sua corte durante una battuta di caccia. Demetrio, grazie alla magia di Puck, è ancora innamorato di Elena, mentre Lisandro è tornato ad amare Ermia, e così le due coppie sono finalmente in armonia. Teseo, vedendo che l’amore ha trionfato, decide di annullare l’ordine di Egeo (padre di Ermia) che voleva costringere la figlia a sposare Demetrio. Egli permette ai giovani di sposarsi secondo i loro desideri, e tutti tornano ad Atene per celebrare i matrimoni.

Atto 5

Atto V L'atto V si svolge interamente nel palazzo del duca Teseo ad Atene, durante le celebrazioni dei tre matrimoni: Teseo con Ippolita, Lisandro con Ermia e Demetrio con Elena. Durante i festeggiamenti, Teseo chiede agli artigiani locali di mettere in scena la rappresentazione della tragedia di Piramus e Tisbe. La commedia è mal eseguita e maldestra, ma suscita risate tra gli sposi e la corte, che si divertono per gli errori e le ingenuità degli attori. Al termine della rappresentazione, la notte scende e gli sposi si ritirano nelle loro stanze. Oberon e Titania, insieme al loro seguito di fate, benedicono le coppie per augurare loro amore e felicità duraturi. Infine, Puck, rivolgendosi al pubblico, conclude la commedia invitando gli spettatori a considerare gli eventi come un sogno, portando un tocco di leggerezza e magia alla conclusione dell’opera. Questi due atti chiudono la commedia con il lieto fine, unendo le coppie e lasciando che l'incantesimo del bosco sfumi in un sogno.